… ovvero una collezione di marmi antichi.

La città di Ravenna e quanto in essa contenuto è conosciuta universalmente per i suoi mosaici, e così le sue chiese, le sue basiliche e i suoi altri monumenti.
Anche la Basilica di San Vitale deve la sua indiscussa fama ai mosaici bizantineggianti. Basti citare quelli di Giustiniano e della consorte Teodora (sopra l’altare) e quelli enigmatici rappresentanti Gerusalemme e Betlemme.
La Basilica di San Vitale fu costruita tra il 525 e il 547 d.C., all’esterno in semplici mattoni con contrafforti. La pianta è ottagonale (due quadrati che si sovrappongono a 45 gradi), un ambulacro ottagonale che racchiude un nucleo della stessa forma. Tra i due ci sono otto pilastri imponenti ma visivamente non pesanti che reggono la parte superiore: sottolineo che ognuno di questi pilastri ha un perimetro di undici metri e tredici facce verticali, in quanto nati dall’esigenza statica di collegare tre archi nella parte superiore e di delimitare, alla base, l’ottagono del pavimento centrale.
Nonostante questa imponenza, la sensazione che si ha entrando e girando per San Vitale è quella di un’assoluta leggerezza, una mancanza di peso: è una chiesa che non presenta un punto focale, dev’essere necessariamente girata e osservata da ogni angolazione per l’autentica unicità del gioco della luce. Questa entra in maniera diversificata e colpisce i mosaici bizantini che, con le loro tessere vetrificate e posate in maniera non complanare, la raccolgono, l’amplificano e la moltiplicano. In altre parole, il mosaico bizantino stesso crea la luce.
Ma è sui marmi che voglio concentrare la mia attenzione in questo post: San Vitale racchiude tutti i marmi conosciuti e utilizzati nel VI secolo d.C., tempo della sua costruzione. Un’affermazione di potenza universale espressa chiaramente dai suoi costruttori attraverso l’utilizzo di ben ventisei marmi diversi di varie provenienze:
— Egitto: breccia verde; porfido rosso; alabastro mielato; alabastro fiorito; granito;
— Grecia: porfido verde; verde Tessaglia; pentelico bianco; imetto bianco; nero antico; cipollino verde;
— Asia minore: proconnesio; marmo di caria; sagario; marmo di Teos bianco; bianco di Frigia (paonazzetto); bianco afrodisia; giallo antico;
— isola di Paros: marmo pario;
— Francia: bianco e nero di Aquitania;
— Italia: marmo lunense (statuario); marmo di Starzena (Carrara); giallo Siena; rosso Verona; nuvolato Carrara.

I. Fiorentini, P. Orioli, “I marmi antichi di San Vitale”, Faenza, 2003.