… o granito del foro o psaronio.

La ruota nel pavimento nel corridoio a sinistra dell’altare di San Vitale in Ravenna è in granito d’egitto, materiale considerato sacro, anzi divino: di questo materiale erano fatti molti obelischi e alcune piramidi.
Si estraeva nelle cave imperiali di Monte Claudiano (nel deserto orientale egiziano) e in quelle di Uadi Hammamat. In epoca romana, in questa zona, era fiorito un grande complesso minerario servito da un importante complesso di strade e organizzato in postazioni stabili per il ricovero di uomini e animali.
Da queste cave si potevano estrarre blocchi di qualunque dimensione e forma, pregiati anche per la resistenza e la lucidabilità del materiale.
Gli antichi dettero a questo granito il nome di psaronio, riconoscendo nei suoi colori una somiglianza con le penne di un uccello chiamato storno, che in greco si dice “psaros”.
I Romani lo portarono a Roma, sicuramente affascinati dalle mitiche e fantastiche storie cui era legato: gli Egizi collegavano indissolubilmente questo granito al culto del dio sole, del quale incarnava l’incorruttibilità. Qui fu usato per il Foro di Traiano, da cui il nome di granito del foro, dove costruirono monumentali colonne di circa due metri di diametro e di quasi diciotto metri d’altezza.
Questo granito aveva significati di vita contrari alla morte, per questo era utilizzato nelle parti più nobili dei templi e, successivamente, delle chiese.
Ecco l’importanza della ruota di San Vitale.