Omaggio a Nelson Mandela (Madiba)
Mvezo, 18 luglio 1918 — Johannesburg, 5 dicembre 2013
Non si può parlare di rugby senza avere negli occhi un uomo di nome Nelson Mandela.
Lo vorrei ricordare attraverso le parole di una poesia di W. E. Henley del 1888, che Madiba usava recitare per alleviare la sua lunga prigionia durante l’Apartheid.
Ne sottolineo solo il titolo: “Invictus”, ossia ‘Mai vinto’, ‘Non vinto’, ‘Indomito’, più che ‘Invincibile’.
Dal profondo della notte che mi avvolge,
nera come un pozzo che va da un polo all’altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce stretta delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato.
sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e di lacrime
incombe solo l’orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
quanto carica di castighi la vita:
io sono il padrone del mio destino,
io sono il capitano della mia anima.
Citata anche nell’omonimo film “Invictus” di Clint Eastwood del 2009.