La reazione comune di fronte a una parola come quella del titolo è il pensiero che va alla “Venere di Milo”, alla “Pietà” o al “Mosè” di Michelangelo, al “David” di Bernini, al “Bacio” di Rodin o a qualcun’altra di quelle opere che sono entrate di diritto nell’olimpo dell’arte.
Pensare al lavoro, alla fatica, alla genialità che permette di far emergere un soggetto da un informe blocco di marmo o pietra è un qualcosa che affascina chiunque. Chi non è rimasto senza parole di fronte a una delle sculture citate? Come non pensare alla frase di Michelangelo secondo cui lui semplicemente aiutava le opere a uscire dal marmo?
Chi ha provato per gioco, per scherzo o per curiosità a scalfire un sasso o una pietra (anche morbidi) può comprendere meglio una scultura. Non basta conoscere la pietra che si vuole lavorare per riuscire a realizzare qualcosa. Non basta nemmeno avere la giusta attrezzatura…
Vorrei che ora si guardassero le opere qui proposte con occhi nuovi. Sono di una persona che non rientra nei circuiti riconosciuti dell’arte. Si chiama Vito Telesca, nato a Potenza nel 1969.
Sono realizzazioni assolutamente diverse tra loro, eseguite solo per passione, dopo il lavoro ufficiale, nel tempo libero, quando si sono materializzate nella sua mente oppure quando – come ha detto una volta – le vede nel pezzo di pietra.
Buona visione.
“Vortice”
“Cresta”
“Dormi cullata dal vento”
“Fiamma eterna”
“Libertà”
“Stretto legame”