… o marmor proconnesium o marmor cyzicum.

Questo marmo antico è stato utilizzato per formare le venti colonne presenti nella Basilica di San Vitale (Ravenna) e per rivestire elegantemente i sette immensi pilastri che delimitano le punte dell’ottagono centrale.
Le colonne sono monoblocchi alti cinque metri e pesanti circa trenta quintali ognuno: quattordici si trovano nella parte interna dell’ambulacro (la parte più esterna della chiesa, quella che ruota attorno all’ottagono centrale) e quattro a destra e a sinistra dell’altare.
Nella prima colonna a sinistra dell’altare le sfumature tipiche del marmo rendono facilmente individuabile una figura femminile con aureola e bikini (1), se osservata dal lato dell’altare.
Per gli otto pilastri, invece, questo marmo è stato utilizzato come rivestimento: le vene e le macchie di queste lastre e il loro accostamento formano figure assolutamente impensabili: un monaco (2), un crocefisso (3), un gufo (4), un razzo o un mandarino cinese (5) e altre ancora.
La cava di questo marmo era nell’isola di Proconnesos, una delle isole del Mar di Marmara, piccolo mare che collega l’Egeo e il Mar Nero. Marmo molto pregiato e usato, come testimoniato dai carichi delle moltissime navi affondate vicino alle coste della Grecia e dell’Italia meridionale.
Sembra che sia stato utilizzato in lastra (per la prima volta) per rivestire la reggia di Mausolo (sovrano greco del IV secolo a.c.) e, soprattutto, per la sua tomba, il celebre Mausoleo di Alicarnasso, una delle sette meraviglie del mondo.

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