Didone, o Elissa, è una figura mitologica, regina fenicia figlia primogenita di Belo, re di Tiro, e sposa di Sicharbas.
Alla morte del padre, la successione al trono fu contrastata dal fratello Pigmalione, che ne uccise segretamente il marito e assunse il potere con lo scopo di rubarne i suoi tesori.
Didone lasciò Tiro con un largo seguito e cominciò una lunga peregrinazione, le cui tappe principali furono Cipro e Malta.
Giunone le aveva promesso una nuova terra in cui fondare una propria città e gliel’aveva indicata come la terra in cui, scavando sulla spiaggia, avrebbe trovato un teschio di cavallo.
Approdata infine sulle coste libiche, Didone ottenne dal re Iarba il permesso di stabilirvisi, prendendo tanto terreno quanto ne poteva contenere una pelle di bue. Infatti, l’antico soprannome di Cartagine era Birsa, che in greco significa “pelle di bue” e in fenicio “rocca”.
Didone scelse una penisola, tagliò astutamente una pelle di toro in tante striscioline e le mise in fila, in modo da delimitare quello che sarebbe stato il futuro territorio della città di Cartagine, riuscendo a occuparne un’ampia parte.
In questa parte di penisola era racchiuso un tesoro fino ad allora sconosciuto: un marmo con sottili venature color bianco e oro. Didone fu insistentemente richiesta in moglie dal re Iarba e dai principi numidi, popolazione locale; secondo le narrazioni più antiche, dopo aver finto di accettare le nozze, Didone si uccise con una spada invocando il nome del marito Sicharbas.
Nemmeno quando Cartagine fu distrutta dai romani nel 146 a.C. perse la sua anima. Infatti, risorse ancora più splendente di prima, grazie, secondo i racconti, ai suoi mosaicisti, i più famosi del tempo, che utilizzavano i cromatismi e gli effetti unici di questo marmo per i loro mosaici, ancora oggi visibili al Museo del Bardo di Tunisi.
LASTRA DI SAHARA NOIR
Il Sahara Noir è un marmo elegante proveniente dalla Tunisia, formatosi attraverso un processo metamorfico da rocce sedimentarie nel quale pressione e calore gli hanno conferito una struttura cristallina.
Le sue molteplici colorazioni derivano dalla presenza di diversi minerali che, mescolandosi ad arte, creano sfumature e venature che, da millenni, arricchiscono case e palazzi di ogni epoca e stile. Molte di queste venature sono il frutto di rotture saldatesi naturalmente con sostanze diverse.